La Regia Scuola Industriale di Reggio Calabria, istituita con R.D.16 giugno 1907 ad iniziativa e con il concorso degli Enti locali (Comune, Provincia, Camera di Commercio) con lo scopo di formare abili operai per le industrie meccaniche, per l’ebanisteria e per le arti decorative e di prepararli altresì a diventare capi-officina e capi-fabbrica, comprendeva un corso inferiore, fine a se stesso, della durata di due anni che dava accesso al corso normale di tre anni diviso in tre sezioni: meccanica, ebanisteria e sezione decoratori. L’apertura avvenne nel novembre 1908 nei locali dell’Orfanatrofio Provinciale con 104 allievi iscritti e sotto la direzione dell’Ing. Agostino Moroni ma il terremoto del 28 dicembre fece crollare l’edificio e, nel disastro, morirono numerosi alunni ed un insegnante.
Con decreto del marzo 1909, la Giunta di Vigilanza della Scuola venne sciolta e fu nominato Commissario Regio il Comm. Avv. Pasquale Andiloro alla cui energia si deve la rinascita di questa importante Istituzione.
Nel maggio 1909 la Scuola venne riaperta con 49 allievi e fu ospitata provvisoriamente in una baracca di sei vani donata dal Comitato Veneto Trentino per il soccorso ai terremotati.
A dirigerla era sempre l’ing. Moroni che si dimise dalla carica all’inizio dell’anno scolastico 1909/1910 e fu sostituito dal Prof. Salvatore Bevacqua, insegnante di Matematica e Disegno geometrico nella stessa Scuola.
L’anno scolastico 1910/ 1911 si aprì con 121 allievi iscritti; le funzioni di Direttore, essendo il posto rimasto scoperto nonostante i diversi concorsi, continuarono ad essere affidate al Prof. Bevacqua.
Nell’anno scolastico 1912/1913 gli iscritti divennero 190 mentre alla carica di Direttore fu nominato l’Ing. Carlo Buliani, insegnante di Tecnologia.
La Scuola, intanto, si andava gradatamente organizzando sia nel corpo insegnante, sia nell’arredamento delle aule, dei Gabinetti e dei Laboratori.
L’11 marzo 1912, però, un incendio distrusse completamente le baracche che costituivano la sede scolastica. Il disastro avrebbe potuto segnarne la scomparsa se, molto felicemente, il Commissario Regio, Avv. Andiloro, non avesse disposto che, a soli tre giorni dall’incendio, le lezioni riprendessero in locali provvisori, sia pure ad orario ridotto.
Un mese dopo, le lezioni ripresero regolarmente in nuovi locali riedificati sulla stessa area che aveva ospitato la precedente struttura.
Il Ministero dell’Agricoltura, Industria e Commercio diede comunicazione del fatto sul Bollettino Ufficiale, elogiando giustamente il Commissario Regio, le Autorità e le Amministrazioni cittadine per il confortante esempio di energia e di civica virtù che avevano offerto.
La bontà di queste scelte si vide subito: all’inizio dell’anno scolastico 1912/1913 gli iscritti furono 240. Intanto, dopo le dimissioni dell’Ing. Buliani, la direzione della Scuola venne affidata all’Ing. Luigi Andreoni, già Direttore dell’Istituto Tecnico Industriale “Girolamo Montani” di Fermo (Ascoli Piceno), con l’intento soprattutto di avviarne la trasformazione in Regio Istituto Industriale.
L’anno scolastico 1913/1914 vide 354 iscritti; il suo ordinamento prevedeva allora un corso inferiore, come scuola di II grado, con sezione meccanici elettricisti, ed un corso superiore, come scuola di III grado con sezione analoga.
L’energia e la competenze del nuovo Direttore, Ing. Andreoni, e l’instancabile opera dell’Avv. Andiloro, già Commissario Regio, e, a partire dal 31 gennaio 1916, Presidente del Consiglio di Amministrazione, consentirono che la riforma della Scuola, sostenuta pienamente dagli Enti locali che avevano notevolmente aumentato i loro contributi, fosse coronata dal riconoscimento ministeriale; il 28/06/1917 il Decreto Luogotenenziale n°1092 classificava la Regia Scuola Industriale di Reggio Calabria in Regio Istituto Industriale, comprendente una scuola professionale di II grado ed una di III grado, sezione meccanici-elettricisti.
Sorgeva così il primo Istituto Industriale delle Calabrie.
Intanto, nel 1916, venivano appaltati i lavori per la costruzione della sede definitiva, su progetto dell’Ing. Andreoni.
Nonostante una temporanea sospensione dovuta alla vicende belliche, i lavori procedettero alacremente tanto che, durante l’anno scolastico 1917/1918, si poté effettuare il passaggio nei nuovi locali che, sebbene ancora a rustico e senza infissi, permettevano, per la maggiore capienza e per la migliore distribuzione degli ambienti, un funzionamento più regolare dell’Istituto.
Intanto la lungimiranza del Consiglio di Amministrazione, che aveva intuito l’enorme potenzialità della nuova Istituzione scolastica e ne aveva previsto l’immancabile sviluppo, determinò l’acquisto di altre aree adiacenti ai nuovi locali affinché se ne potesse, in futuro, aumentare la capienza.
La bontà di tale previsione fu confermata dal favore dimostrato dalla popolazione della città e della Provincia verso l’Istituto; la popolazione scolastica, che nell’anno scolastico 1917/1918 contava circa 400 alunni, subì, negli anni successivi, un vertiginoso aumento: 430 alunni nel 1925/1926, 500 nel 1932/1933, 1400 nel 1947/1948, 1800 nel 1958/1959.
Agli inizi del 1919, scaduti i termini della nomina ministeriale del Consiglio di Amministrazione, i poteri furono assunti dal Commissario Regio, Avv. Andiloro.
Il 1 ottobre 1919 l’Ing. Andreoni assunse la direzione dell’Istituto Nazionale di Istruzione Professionale di Roma e venne sostituito, come Direttore incaricato, dall’Ing. Raffaele Del Monaco, ordinario di Meccanica dell’Istituto, il quale divenne poi Direttore di ruolo nel 1920, avendo rinunciato alla direzione dell’Istituto Industriale di Foggia, per il quale aveva vinto il relativo concorso.
Il 23 marzo 1921 si insediava il nuovo Consiglio di Amministrazione, presieduto ancora dall’Avv. Andiloro, il quale, al momento dell’insediamento, sottolineò che l’Istituto poteva a buona ragione considerarsi uno dei più importanti d’Italia sia per il numero degli allievi, sia per le razionalità e funzionalità dell’edificio, ormai in via di ultimazione.
Il 18 settembre 1924 con Regio Decreto n. 1927, il Regio Istituto Industriale, intitolato nel frattempo ad un eroe della Prima Guerra mondiale, il Tenente Antonino Panella, la cui famiglia aveva donato il suolo su cui fu edificato, venne riordinato con la Regia Scuola di tirocinio ed il Regio Laboratorio-scuola per arti edili annessi.
Il 24 luglio 1926 il Comm. Avv. Antonio Trapani Lombardo, nell’assumere la Presidenza del nuovo Consiglio di Amministrazione, rivolse un doveroso, vivissimo plauso ed un ringraziamento riconoscente al suo predecessore, Avv. Andiloro, per lo zelo non comune, le assidue cure e lo spirito di sacrificio con cui aveva saputo trasformare la modesta Scuola del 1908 in un grande e fiorente Istituto Industriale.
Il 1 agosto 1928, quando l’Ing. Del Monaco venne trasferito alla Direzione dell’Istituto Industriale “Alessandro Volta” di Napoli, venne nominato Direttore supplente l’Ing. Francesco Carbone, ordinario di Tecnologia nell’Istituto, il quale, avendo seguito da vicino, come vice-Direttore, l’infaticabile ed intelligente opera dell’Ing. Del Monaco, fu in grado di proseguirla secondo le stesse direttive miranti soprattutto al potenziamento delle attrezzature delle officine e dei laboratori. La supplenza della Direzione fu mantenuta dall’Ing. Carbone fino al dicembre del 1932, quando venne nominato Direttore titolare 1’ Ing. Alfonso Amoroso.
Con Regio Decreto del 24 agosto 1933 n. 1933, il Regio Istituto Industriale “Antonino Panella” di Reggio Calabria e la Regia Scuola di tirocinio annessa furono trasformati, a decorrere dal 1 ottobre 1933, in Regio Istituto Tecnico Industriale ed in Regia Scuola Tecnica a indirizzo industriale e artigiano.
Il 10 dicembre 1934, dopo le dimissioni, per divieto di cumulo di cariche, dell’On. Avv. Trapani Lombardo, fu nominato Presidente del Consiglio di Amministrazione l’Ing. Giuseppe Laganà; successivamente, nel luglio 1936, dimessosi anche quest’ultimo per motivi di salute, la carica fu assegnata all’Ing. Francesco Romeo, che la mantenne fino al 1943.
Nel frattempo, sotto la Direzione dell’Ing. Amoroso, proseguiva l’opera di potenziamento dell’Istituto e delle scuole annesse, il che faceva crescere notevolmente il favore e la stima di cui l’Istituto godeva.
Alla seconda Guerra mondiale l’Istituto pagò un pesante tributo: il 21 maggio del 1943, in seguito ad una incursione aerea, furono distrutti o gravemente danneggiati l’Ufficio tecnico, il Laboratorio tecnologico, il Reparto trattamenti termici, il Laboratorio di misure elettriche, la cabina di trasformazione dell’energia elettrica ed il Reparto di aggiustaggio. Gli altri reparti del corpo di fabbrica delle officine furono tutti più o meno devastati, per cui molto materiale fu distrutto o talmente danneggiato da renderlo inservibile. Altro materiale andò perduto durante il successivo trasferimento nelle località di sfollamento, Palmi (R.C.) prima, S. Eufemia d’Aspromonte (R.C.) poi.
Il 22 ottobre 1943, dopo una breve occupazione dell’edificio da parte delle truppe alleate, l’Istituto poté finalmente riprendere a funzionare nella sua sede istituzionale. Da quel momento, al posto del disciolto Consiglio di Amministrazione, venne nominato Commissario governativo il Perito industriale Vincenzo Geraci, che in precedenza era stato anche insegnante dell’Istituto.
La precaria situazione determinata dagli eventi bellici fu affrontata con competenza ed energia sia dal Direttore Ing. Amoroso che dal Commissario Geraci che dovettero superare non poche difficoltà per ripristinare il normale funzionamento dell’attività didattica.
Il16 luglio 1946 venne nominato Presidente del Consiglio di Amministrazione l’Avv. Antonino Zuccalà, il quale, in accordo e con il sostegno dell’Ing. Amoroso, affrontò e risolse il grave problema del ripristino dei locali devastati dal bombardamento.
I lavori, iniziati nel 1946, furono completati due anni dopo; nel frattempo, sotto la guida intelligente dell’Ing. Amoroso, si procedeva al parziale rinnovo dei macchinari e delle attrezzature.
Il 1 ottobre 1951, in seguito al trasferimento dell’Ing. Amoroso alla Presidenza dell’Istituto Tecnico Industriale “Leonardo da Vinci” di Napoli, al suo posto venne nominato, per trasferimento, l’Ing. Francesco Carbone, titolare nella sede di Cosenza, il quale conservò tale incarico fino al 30 settembre 1961, quando lasciò la Scuola per raggiunti limiti di età.
In quel decennio i lavori di adattamento dei locali, di ripristino e di rinnovo dei macchinari e delle attrezzature di officine e laboratori, proseguì a ritmo intenso, nonostante le limitate risorse finanziarie del Bilancio dell’Istituto, grazie anche alla passione ed allo spirito di sacrificio di numerosi membri del personale tecnico.
Notevole e veramente degno di plauso fu anche l’impegno del Consiglio di Amministrazione e, in particolare, del suo Presidente, Avv. Zuccalà, il quale, prestando con vero zelo la sua competente, appassionata e diuturna opera, incoraggiando e sostenendo l’impegno del Direttore e dei suoi collaboratori, permise che l’Istituto si affermasse brillantemente, specie nell’Italia meridionale, per l’importanza delle attrezzature di officine e laboratori e per la serietà dell’insegnamento, in considerazione anche che, nel frattempo, dall’unica sezione di meccanici-elettricisti presente nel 1908, si era passati a tre specializzazioni: meccanica, elettrotecnica e chimica industriale.
Nei 15 anni successivi l’Istituto continuò a prosperare affermandosi come una delle realtà più belle nel panorama scolastico della Provincia di Reggio Calabria e dell’intera regione e contribuendo a formare generazioni di validissimi periti industriali apprezzati non solo per la loro competenza professionale ma anche, e soprattutto, per il patrimonio di valori umani e civili acquisiti sui banchi di scuola.
Si giunse così al 1 ottobre 1976 quando, fattasi la popolazione scolastica così numerosa da rendere inadeguate le strutture dell’Istituto, il Ministro della Pubblica Istruzione ne dispose lo sdoppiamento dando vita al II Istituto Tecnico industriale.
Il D.P.R 30 settembre 1976 n° 1155, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n° 110 del 20 aprile 1978, sanciva tale istituzione assegnando la specializzazione elettrotecnica al nuovo Istituto, che rimaneva ubicato nella sede tradizionale del Regio Istituto Industriale, mentre l’Istituto Tecnico Industriale Statale “Antonino Panella” conservava quelle di chimica e meccanica e veniva trasferito in un edificio progettato e costruito, come ampliamento, poco più a monte sulla stessa via Emilio Cuzzocrea, per ospitare la specializzazione di chimica. In quell’occasione, il Direttore generale dell’Istruzione tecnica del Ministero della Pubblica Istruzione, Dott. Emanuele Caruso, destinò il nuovo edificio, come già detto, progettato per la specializzazione di chimica, all’indirizzo di elettrotecnica.
Contro tale decisione si levò il Consiglio di Istituto dell’Istituto Tecnico Industriale Statale “Antonino Panella”, il quale aprì col Ministero della Pubblica Istruzione un contenzioso; in seguito ad esso il Ministro della Pubblica Istruzione, Sen. Franca Falcucci, dispose l’inversione delle specializzazioni. Risultarono quindi assegnate all’Istituto Tecnico Industriale “Antonino Panella” le specializzazioni di chimica e meccanica; la specializzazione di elettrotecnica fu invece assegnata al II Istituto Industriale che raccolse, così, l’eredità del Regio Istituto Industriale “Antonino Panella” e ne continuò la gloriosa tradizione.
Qualche anno dopo, su iniziativa del Consiglio di Istituto e del Collegio dei Docenti, la Scuola fu intitolata a Giancarlo Vallauri, ricercatore e valente studioso. Nato a Roma il 19 ottobre 1882, Vallauri nel 1900 entrò all’Accademia Navale di Livorno ove fu promosso Guardiamarina nel 1903, ottenendo la sciabola d’onore. Lasciata la Marina nel 1906, si laureò in ingegneria elettrotecnica nel 1907 presso la Scuola superiore politecnica di Napoli, dedicandosi subito all’insegnamento universitario, prima a Padova e a Napoli e, dal 1916, a Livorno, come titolare di elettrotecnica all’Accademia Navale. Lì fu promotore della nascita dell’Istituto elettrotecnico e radiotelegrafico della Marina (attualmente Istituto per le Telecomunicazioni e l’Elettronica della Marina Militare “Giancarlo Vallauri”) di cui, tra il 1916 e il 1926, fu il primo direttore. Nel 1926 fu chiamato a Torino per insegnare elettrotecnica presso il Politecnico, di cui nel 1935 divenne poi rettore. Fu promosso Capitano di Vascello nel 1936, Contrammiraglio nel 1938 nella riserva, per meriti eccezionali e nel 1943 Ammiraglio di Divisione. Abile tessitore di legami fra i settori accademici, industriali, scientifici ed istituzionali, Vallauri fu chiamato a ricoprire vari altri incarichi di notevole importanza nell’ambito accademico istituzionale.
Negli anni successivi sono state attivate le specializzazioni di Elettronica e Telecomunicazioni presso l’ITIS Panella e di Informatica presso l’ITIS Vallauri.
Con la Riforma Gelmini i due Istituti sono stati trasformati in Istituti Tecnici del Settore Tecnologico, modificando ed incrementando le Specializzazioni dell’Offerta Formativa.
Oggi i due istituti sono stati riunificati dando vita all’ITT “Panella-Vallauri”, uno dei più grandi Istituti Tecnici presenti in Calabria che con le sue sette specializzazioni consente un’ampia scelta formativa:
1. Chimica e Biotecnologie;
2. Elettronica ed Elettrotecnica;
3. Grafica e Comunicazione;
4. Informatica e Telecomunicazioni;
5. Meccanica Meccatronica ed Energia;
6. Sistema Moda;
7. Liceo Scientifico delle Scienze Applicate.
L’istituto ospita anche la Fondazione ITS – “Istituto Tecnico Superiore per l’Efficienza Energetica”, che eroga corsi Post-Diploma di livello Universitario.