Gli allievi, infatti, hanno avuto modo di sentire dalla viva voce di uno degli ultimi sopravvissuti alla prigionia di guerra durante il secondo conflitto mondiale, la sua testimonianza e il racconto di una delle pagine più dolorose che un essere umano possa vivere.
Dall’alto dei suoi novantasei anni, il Sig. Pasquale Costa ha affascinato i giovani presenti che sono stati colpiti dall’entusiasmo, dall’energia di questo insolito relatore che narrando di come, quasi coetaneo loro, è stato costretto a lasciare la casa, gli affetti e la propria terra per vivere un’esperienza che avrebbe sconvolto la vita di tutti per lunghi anni.
Egli si è soffermato sul periodo della prigionia di guerra, seguita all’armistizio dell’8 settembre del 1943. Posto di fronte alla scelta se continuare a combattere con i Tedeschi o essere fatto da loro prigioniero, lui, come quasi tutti i suoi compagni, non ha avuto esitazione alcuna scegliendo i lavori forzati piuttosto che la guerra con la Repubblica Sociale Italiana. Ammassati in un carro bestiame di un treno senza finestre, senza cibo e senza comodità, i nostri italiani sono stati costretti a viaggiare per diversi giorni fino ad arrivare ai campi di concentramento tedeschi, dove hanno conosciuto miseria, fame, malattie e la morte di tanti compagni.
Commovente il racconto del rientro a casa, dopo più un anno e mezzo di prigionia, e l’abbraccio con i propri genitori e con la fidanzata.
Gli alunni hanno partecipato attenti e posto domande per cercare di comprendere meglio un periodo che fino a quel momento avevano letto solo sulle pagine dei libri o sentito raccontare in televisione.
Il Dirigente Scolastico, Prof.ssa Anna Nucera, salutando all’inizio il sig. Costa ha espresso il suo compiacimento per l’iniziativa invitando gli alunni a farne tesoro per la propria vita.
Vista la giornata del 4 novembre, data della conclusione della prima guerra mondiale, Festa dell’unità Nazionale e delle Forze armate, non è mancato il ricordo di un eroe del primo conflitto mondiale, il Tenente Panella a cui la Scuola è intitolata.
Al termine sono stati letti dagli alunni alcuni brani di altri due prigionieri dei campi di concentramento, Anna Frank e Primo Levi, deportati in quanto Ebrei, perché i giovani imparino a rispettare queste figure simbolo di una sofferenza immane.
L’auspicio è che questi momenti servano da monito ed esempio alle giovani generazioni perché custodiscano i valori della pace e della libertà e perché mai più si ripetano eventi così tragici per la storia dell’umanità.
Sono queste occasioni preziose che l’Istituto offre agli alunni, grazie alla sensibilità della Dirigente e alla pronta e generosa disponibilità, in questo caso, del Sig. Pasquale Costa, perché essi crescano umanamente e moralmente, facendo propri i valori del rispetto della dignità di ogni essere umano.
Prof.ssa Alda Modafferi
ITT “Panella – Vallauri”