Premio Don Italo Calabrò per l’educazione dei giovani, la cerimonia a palazzo Campanella

Il “Panella Vallauri” trionfa

Reggio Calabria. L’auditorium “Nicola Calipari” di palazzo Campanella a Reggio, sede del consiglio regionale della Calabria, ha ospitato la cerimonia del “Premio Don Italo Calabrò per l’educazione dei giovani”, giunto alla seconda edizione e rivolto agli studenti delle scuole reggine. Tra gli istituti partecipanti, quattro quelli premiati: l’istituto d’istruzione superiore “Panella-Vallauri” (Abdalla Ammar, Abdelrahman Elgamal, Ayman Hassan, Mahmoud Behery, Mahmoud Elasous) e il liceo scientifico “Leonardo Da Vinci” di Reggio Calabria (Francesca Plutino) e il liceo scientifico “Enrico Fermi” di Bagnara Calabria (Vincenza Cambareri, Annunziata Dato, Rosaria Iannì, Karen Maylen Salerno, Martina Surace) per la sezione Video; premiati ancora i licei scientifici “Leonardo Da Vinci” (Pierfrancesco Buda) ed “Enrico Fermi” (Roberta Nassi), rispettivamente di Reggio Calabria e Bagnara Calabria, con l’istituto tecnico “Raffaele Piria” di Reggio (Annamaria Barillà) per la sezione Elaborati, con tesine e poesie in vernacolo.

Presenti con gli studenti e i docenti, nella cornice dell’auditorium Calipari, il direttore della Caritas reggina don Nino Pangallo, il presidente dell’Agape Mario Nasone, la presidentessa della commissione giudicatrice Dina Cristiani e gli altri due componenti Mimmo Nasone e Cristofaro Zuccalà. I lavori sono stati moderati dalla giornalista Luisa Lombardo. Gli interventi sono stati aperti dai saluti del presidente del consiglio regionale Nicola Irto che ha annunciato la prospettiva di un appuntamento da istituzionalizzare con un concorso dedicato a don Italo Calabrò di carattere regionale.

Il concorso promosso dal consiglio regionale della Calabria, dall’arcidiocesi Reggio Calabria – Bova e dalla Piccola Opera Papa Giovanni, ha rappresentato un’occasione preziosa per i giovani, anche stranieri ormai integrati come nel caso del primo premio della sezione Video vinto dall”istituto “Panella- Vallauri” dove don Italo insegnò, per fare memoria sulle orme di un uomo straordinario capace di incentrare la sua missione di sacerdote ed educatore sul servizio reso agli ultimi e ai dimenticati e sul riconoscimento dell’inviolabilità della dignità della persona. Un modello ed un esempio oggi più che mai attuali e necessari.

 

Anna Foti