L’imprenditore Nino Demasi, noto alle cronache locali e nazionali per la sua tenace lotta contro la ‘ndrangheta della Piana di Gioia Tauro e lo strapotere delle banche, ha incontrato il 18 febbraio scorso gli studenti dell’ITT Panella_Vallauri. Si tratta di uno dei tanti incontri organizzati nell’ambito del progetto di educazione alla legalità,dalla Prof.ssa Raffaella Imbrìaco e voluti fortemente dalla Dirigente Prof.ssa Anna Nucera, con testimoni che contrastano la criminalità organizzata e che con il loro esempio di vita possono diventare per gli studenti ,un modello di riferimento positivo in un territorio fortemente contaminato dalla presenza mafiosa. Nel mese di dicembre , in un altro incontro, Don Pino Demasi, prete antimafia di Polistena ed esponente dell’associazione Libera, prospettava ai ragazzi una scelta di vita fondamentale: Da quale parte stare? La scelta della legalità diventa indispensabile per i giovani calabresi così come l’idea di non abbandonare la regione, ma di lottare insieme per contribuire al suo cambiamento. Anche Nino Demasi , nell’incontro con gli studenti, ha ribadito l’importanza della sua scelta in favore della legalità. Forse un caso ma entrambi i Demasi, oltre ad avere lo stesso cognome sono accomunati da una visione analoga dei valori della libertà e della giustizia. Nella sua lezione di educazione civica l’imprenditore Nino Demasi, ha in sostanza ribadito la necessità di avere coraggio ed ha esortato i ragazzi a non piegarsi di fronte a qualsiasi atto di prepotenza e di arroganza. Rivolgendosi ad una platea di adolescenti, ha narrato alcuni avvenimenti della sua storia personale di alunno, dichiarando di essere stato vittima di atti di bullismo. Esiste un filo sottile che unisce gli episodi del passato a quelli della sua storia imprenditoriale, riconducibile alla prepotenza di chi, sentendosi superiore, è convinto di poter disporre della vita degli altri, calpestando il più importante dei diritti, la “dignità umana” . Demasi ha invitato gli studenti a combattere contro l’ignoranza e la tracotanza con le armi della cultura e dello studio .Gli alunni, profondamente colpiti dalla storia di coraggio e di tenacia, hanno instaurato un dialogo con l’imprenditore, formulando diverse domande e cercando attraverso le risposte d comprendere più a fondo la storia di un uomo che non ha esitato a denunciare i mafiosi, pagando molto cara la sua scelta di legalità. Stati d’animo comprensibili come la paura, la solitudine, talvolta la voglia di mollare tutto ma anche la tenacia, la fiducia sempre e comunque nello Stato e nelle istituzioni sono emersi nel corso di una discussione sincera e informale tra alunni e Demasi. I recenti successi delle forze dell’ordine e della magistratura, accompagnati dalla forte volontà di riscatto sociale, fanno ben sperare nella possibilità che vi sia un cambiamento di tendenza e che la Calabria ,un giorno non troppo lontano, possa essere liberata dalla sottomissione alle mafie.